Quando si parla di separazione genitoriale, sia in caso di coppia sposata che di coppia non sposata, necessariamente il primo pensiero corre al concetto di affidamento esclusivo dei figli al padre o alla madre. Fino a qualche anno fa, l’orientamento dei Tribunali era il sempre lo stesso. I figli venivano affidati alla madre, mentre il padre poteva vederli solo raramente. Questa prassi portava con sé numerose conseguenze, sia dal punto di vista personale che patrimoniale. Oggi, fortunatamente non è più sempre così. Vediamo perché.
Affidamento esclusivo dei figli al padre casi e requisiti
Affidamento esclusivo dei figli al padre requisiti e percorribilità dell’affidamento al genitore paterno. Quando si parla di collocamento dei minori presso il padre, molti interpreti sono soliti storcere ancora il naso. Per anni infatti si è sostenuto che la madre avesse caratteristiche che, per natura, dovessero necessariamente portare al collocamento della prole presso di lei. Oggi questa concezione è stata superata. Non solo dalla letteratura scientifica ma anche dal legislatore italiano. Non tutti sanno, infatti, che dal 2006 sono state introdotte modifiche normative che hanno, come elemento cardine, la bigenitorialità.
Affidamento esclusivo dei figli al padre requisiti
Affido esclusivo al padre e bigenitorialità
Spesso di pensa che la bigenitorialità sia il diritto della madre a tenere con sé i figli. Oppure il diritto del padre a tenere con sé i figli. In realtà, la bigenitorialità è innanzitutto un diritto che appartiene ai figli. Ed è il diritto ad avere una “congrua ed assidua frequentazione” con entrambi i genitori. La bigenitorialità è stata introdotta per la prima volta nel nostro tessuto normativo con la L. 54/2006 ma anche successivamente, con le riforme del 2012 e del 2013 è stata confermata la volontà del legislatore di fare, di questo concetto, l’ossatura della intera legislazione in tema di prole. A tal punto che l’attuale normativa è stata definita “figliocentrica”.
Anche la giurisprudenza di legittimità ha sottolineato l’importanza della genitorialità “quale presenza comune di entrambe le figure parentali nella vita del figlio e cooperazione delle stesse nell’adempimento dei doveri di assistenza, educazione ed istruzione, per la cui realizzazione non è strettamente necessaria una determinazione paritetica del tempo da trascorrere con il minore, risultando invece sufficiente la previsione di modalità di frequentazione tali da garantire il mantenimento di una stabile consuetudine di vita e di salde relazioni affettive con il genitore”. (Cass. civ. Sez. VI – 1, Sent., 23-09-2015, n. 18817).
Affidamento esclusivo dei figli al padre quando?
Anche il Tribunale di Milano, da sempre fonte di giurisprudenza importante in tema di diritto di famiglia, ha emesso non molto tempo fa un provvedimento per certi versi rivoluzionario. Con Decreto in data 13-19 ottobre 2016 (Pres. Laura Amato, Est. Giuseppe Buffone), il Tribunale ha confermato l’affidamento dei figli al padre quando la madre ha chiesto una modifica. I figli erano già stati affidati al padre dal Tribunale per i Minorenni di Milano. Successivamente la donna aveva adito il Tribunale ordinario per chiedere l’affidamento dei minori a lei sulla base del “principio della maternal preference”.
Affidamento esclusivo dei figli al padre quando
I Giudici di Milano hanno sancito che il criterio della “maternal preference” non esiste in nessuna parte della normativa nazionale e internazionale. Anzi, tale criterio interpretativo sarebbe in contrasto con la stessa ratio ispiratrice della L. 54 del 2006 sull’affidamento condiviso. Il genitore affidatario, può essere sia il padre, sia la madre. La decisione dovrà essere fondata solo sul preminente interesse del minore “non potendo essere il solo genere a determinare una preferenza per l’uno o l’altro ramo genitoriale”.
Casi in cui i minori sono stati affidati al padre
Ci sono casi in cui i minori sono stati affidati al padre?La risposta è sì, anche se sono davvero molto pochi. Ma le modifiche normative citate e il mutamento dell’orientamento giurisprudenziale a favore della “gender neutral child custody” hanno portato gli operatori del diritto, compresi i Giudici, a propendere per soluzioni quali l’affidamento paritario ad entrambi i genitori (o meglio, il collocamento paritario). Questa ed altre soluzioni, nei casi in cui siano percorribili, ad esempio perché il padre abita nelle immediate vicinanze dell’abitazione dei figli, garantiscono una effettiva tutela del diritto alla bigenitorialità dei figli minori.
Ricordiamo, tra l’altro, che proprio l’art. 8 della Convenzione Europea sui Diritti dell’Uomo impone alle autorità nazionali il dovere di compiere ogni tentativo possibile per agevolare la conservazione o il ripristino di una congrua ed assidua frequentazione tra il minore ed il genitore non collocatario. Anche quando sussista una considerevole distanza tra il luogo di residenza di quest’ultimo e quello dell’altro genitore. In ogni caso il Giudice dovrà conformare l’esercizio del diritto di visita secondo le modalità più idonee ad assicurare un sereno ed equilibrato svolgimento dell’esistenza del minore.
Attenzione: per chiedere l’affidamento esclusivo dei figli al padre sono necessarie le prove
Come in ogni procedimento giurisdizionale, le prove possono fare la differenza. Per questo non bisogna sottovalutare nessun aspetto della vicenda separativa. Per scoprire quali mezzi di prova è possibile utilizzare qualora si voglia chiedere l’
affidamento esclusivo dei figli al padre
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