Cosa succede se un bambino viene picchiato da un altro bambino sullo scuolabus
In una caso affrontato dalla Corte di Cassazione (Sent., 19-11-2010, n. 23464), un bambino di terza elementare era stato aggredito da un altro bambino più grande, appartenente a un’altra classe, che lo aveva più volte colpito con la propria cartella scolastica e gli aveva causato persino la rottura di quattro vertebre, con esiti invalidanti permanenti del 18%.
I genitori avevano fatto causa al Comune, che effettuava il servizio di trasporto scuolabus, chiedendo il risarcimento dei danni.
Il tribunale di Perugia condannò il Comune a versare ai genitori la somma di oltre 120.000,00 euro, ritenendolo responsabile.
La decisione fu appellata dal Comune, ma la Corte d’Appello di Perugia lo riconobbe responsabile anche per ulteriori 2.000,00 euro circa.
Secondo il Comune, la responsabilità per il fatto era da ascriversi ai genitori, colpevoli di non aver adeguatamente educato il proprio figlio e di aver così causato l’aggressione all’altro bambino sullo scuolabus.
La Suprema Corte, invece, ha sancito che la responsabilità era del Comune, ritenendo incapace di intendere e di volere il minore che, all’epoca del fatto, frequentava la quinta elementare e non era in grado di comprendere la gravità del proprio comportamento e delle possibili conseguenze.
Come fa il Giudice a stabilire che il minore in questione non sia in grado di intendere e di volere?
Deve compiere valutazioni di tipo psicologico?
No, non è necessario che il giudice svolga indagini tecniche di carattere psicologico per affermare o escludere che quel bambino non era in grado di intendere e di volere.
Come mai è stato ritenuto responsabile il Comune che effettuava il servizio scuolabus?
La responsabilità del Comune deriva dalla mancanza di idonea sorveglianza dei bambini che salivano sullo scuolabus.
Se un bambino viene picchiato un altro bambino su uno scuolabus, è perché non vi è nessuno preposto alla sorveglianza dei bambini, e questa è una carenza che viene sanzionata con la responsabilità dell’evento lesivo in questione.
Secondo Corte d’Appello e Cassazione, quindi, il Comune avrebbe dovuto garantire la presenza di un accompagnatore, oltre all’autista, nella gestione del servizio di trasporto scolastico.
Perché il Comune avrebbe questo obbligo?
Perché, anche se non vi è un espresso obbligo di legge, grava sulla Pubblica Amministrazione, nella specie il Comune, che svolga un servizio di trasporto riservato agli alunni (nella specie, delle elementari) l’adozione delle cautele occorrenti per tutelare la sicurezza dei minori.
Il ruolo degli avvocati matrimonialisti sarà quello di tutelare al meglio gli interessi del minore che abbia subito il danno, facendosi portavoce dei suoi diritti dinanzi al Giudice.
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