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Se la madre vuole trasferirsi all’estero il padre deve poter vedere i figli

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Secondo il più recente report dell’Istat, i matrimoni misti (in cui uno sposo è italiano e l’altro è straniero) continuano a rappresentare la parte più consistente dei matrimoni. Circa otto matrimoni su dieci sono costituiti da coppie miste. Talvolta, per amore del partner, si è disposti a trasferirsi in un paese diverso da quello natio, per costruire insieme il proprio nucleo famigliare: ma che cosa succede se l’amore “finisce”?

Spesso è proprio il vincolo amoroso a far permanere il coniuge in uno stato straniero – e, una volta svanito – non si trovano più motivazioni valide per condurre una vita lontana dai propri affetti. La decisione di tornare nel proprio luogo di nascita non appare più così remota.

La situazione diventa ancor più delicata quando vi sono protagonisti figli minori. La normativa italiana prevede il fondamentale diritto alla bigenitorialità ex art. 337- ter  che garantisce alla prole di ricevere sostegno morale ed affettivo, istruzione ed educazione da parte di entrambi i genitori, mantenendo con essi un rapporto affettivo e collaborativo.

Con il trasferimento dei minori insieme al genitore collocatario in un paese lontano, si lederebbe in primis il diritto alla bigenitorialità, oltre che a rendere irrealizzabile il diritto di visita dell’altro genitore. Su questa fattispecie così delicata sono numerose le sentenze in ambito nazionale e sovranazionale. Se la madre vuole trasferirsi all’estero, dunque, devono essere vagliate tutte le circostanza del caso, come pure nel caso in di trasferimento del padre all’estero.

Trasferimento all’estero della madre con i figli

L’orientamento “nazionale” della Corte di Cassazione dispone che il rispetto del principio della bigenitorialità debba essere assicurato nell’interesse del minore. Questo è da intendersi come presenza comune dei genitori nella vita del figlio, garantendogli così un’idonea e stabile consuetudine di vita, salde relazioni affettive, adempiendo loro stessi agli obblighi di assistenza educazione ed istruzione. Può accadere però che siano i medesimi tribunali italiani ad autorizzare il trasferimento del genitori con i figli in un paese lontano. Proprio in queste casistiche interviene la normativa sovranazionale.

Cosa dicono i Tribunali se la madre vuole trasferirsi all’estero

È possibile individuare l’orientamento prevalente sovranazionale in numerose sentenze della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo. Il nostro caso di specie, Causa A.T. contro Italia sentenza del 24 giugno 2021, riguarda il ricorso n. 40910/19 per la dedotta impossibilità del ricorrente ad esercitare il suo diritto di visita nei confronti di suo figlio e di vederlo nelle condizioni stabilite dai tribunale. A.T lamentava una violazione del suo diritto al rispetto della vita famigliare ex art. 8 CEDU (Convenzione Europea dei diritti dell’uomo).

La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo in questa sentenza stabilisce dei principi  fondamentali, rammentando più volte come l’art. 8 della Convenzione abbia essenzialmente per oggetto la tutela dell’individuo dalle ingerenze arbitrarie dei poteri pubblici (intromissione o esercizio di una qualsiasi influenza in cose che riguardano direttamente altri enti).

Tale articolo non si limita a imporre allo Stato di astenersi da ingerenze di questo tipo: a tale obbligo si possono aggiungere degli “obblighi positivi” inerenti a un effettivo rispetto della vita privata o familiare.

Questi obblighi possono implicare l’adozione di misure che mirano al rispetto della vita familiare e delle relazioni tra gli individui, tra cui la predisposizione di strumenti giuridici adeguati che devono permettere allo Stato di adottare misure idonee a riunire genitore e figlio. (anche in presenza di conflitti tra genitori).

Per quanto riguarda la vita familiare di un minore, la Corte dispone che esiste attualmente un ampio consenso – anche nel diritto internazionale – intorno all’idea che debba prevalere l’interesse supremo dei minori in tutte le decisioni che li riguardano. Essa sottolinea del resto che, nelle cause in cui sono in gioco questioni di affidamento di minori e di restrizioni del diritto di visita, l’interesse del minore deve prevalere su qualsiasi altra considerazione.

La Corte ribadisce che è necessaria la massima prudenza prima di ricorrere alla coercizione in una materia così delicata, e che il punto decisivo consiste nell’appurare che le autorità abbiano adottato tutte le misure necessarie che si potevano ragionevolmente esigere, allo scopo di facilitare le visite tra genitore e figlio.

Il diritto dei figli di poter vedere padre anche se all’estero

La Corte, tenuto conto delle considerazioni sopra esposte, ha considerato che le autorità nazionali non abbiano compiuto sforzi adeguati e sufficienti per far rispettare il diritto di visita del ricorrente e che dunque abbiano violato il diritto dell’interessato al rispetto della sua vita familiare. Pertanto vi è stata violazione dell’art 8 della Convenzione dei Diritti Dell’uomo.

È evidente che se la madre vuole trasferirsi all’estero, debbano essere vagliate tutte le circostanza del caso. Occorre in ogni caso preservare il rapporto padre-figlio, e viceversa nel caso di trasferimento del padre all’estero. Come genitore è fondamentale essere a conoscenza dei propri diritti e doveri, specialmente se ci si trova in una situazione in cui il diritto di visita ai propri figli diviene irrealizzabile, per decisione del partner o del Tribunale stesso. Per questo è molto importante affidarsi ad un avvocato matrimonialista.

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