Come ormai ripetutamente affermato dalla giurisprudenza di legittimità, l’affidamento condiviso è da ritenersi il regime ordinario, anche nel caso in cui i genitori abbiano cessato la convivenza e siano tra loro in conflitto. Occorre chiedersi, però, cosa accada se il padre si trasferisce in un’altra città. L’affidamento esclusivo infatti è una soluzione eccezionale, adottata solo nei casi in cui l’affidamento ad un genitore sia pregiudizievole per il supremo interesse del minore. (Clicca qui https://avvocatidivorzisti.it/affido-condiviso/affidamento-esclusivo-dei-figli-quando-viene-deciso/ per vedere i casi in cui è previsto l’affidamento esclusivo)
Il trasferimento di un genitore in un’altra città
Nel caso di specie la madre, con ricorso in Cassazione, denunciava la violazione e falsa applicazione delle norme relative all’affidamento esclusivo da parte del Tribunale di Treviso e della Corte D’Appello di Venezia. La madre lamentava l’assoluta mancanza del giudizio prognostico sulla sua incapacità, in quanto basato unicamente sulla decisione della medesima di trasferirsi a casa dei genitori. La ricorrente aveva preso unilateralmente la decisione di trasferirsi, senza preventivi provvedimenti del Tribunale, mentre il padre si era trasferito in un’altra città, ottenendo l’affidamento esclusivo della prole.
affidamento esclusivo ad un genitore in caso di trasferimento
La Suprema Corte, con la sentenza n. 21425 del 06/07/2022, riteneva che la corte territoriale avesse errato nell’argomentare l’insussistenza della possibilità di affidamento condiviso, in quanto non erano mai state fatte delle verifiche effettive sull’inadeguatezza della madre. Molto importante è il riconoscimento dell’affidamento condiviso in relazione al trasferimento del padre in una città diversa, che individua in capo ai figli il pieno diritto della bigenitorialità. Nel caso di specie nulla ostacolava questa scelta: nè il trasferimento repentino della madre nella casa dei nonni nè tantomeno la lontananza fisica del padre, trasferitosi in un’altra città.
Se il padre si trasferisce cosa accade ai figli?
Gli Ermellini prediligono l’affidamento condiviso come scelta preferenziale affinchè il minore possa “mantenere un rapporto equilibrato e continuativo con ciascuno dei genitori”. In tal modo, è stata dimostrata ordinaria la scelta dell’affidamento condiviso dei minori nel corso della crisi familiare. “La sua derogabilità, neppure consentita in caso di grave conflittualità tra i genitori, risulta possibile solo ove la sua applicazione risulti “pregiudizievole per l’interesse del minore”.
Nell’interesse supremo del minore, va assicurato il rispetto del principio della bigenitorialità, da intendersi quale presenza comune dei genitori nella vita del figlio, idonea a garantirgli una stabile consuetudine di vita e salde relazioni affettive con entrambi, nel dovere dei primi di cooperare nell’assistenza, educazione ed istruzione. Come già trattato nei precedenti articoli (https://avvocatimatrimonialisti.it/affidamento-dei-figli/la-madre-vuole-trasferirsi-allestero-padre-deve-poter-vedere-figli/ ) è importantissimo l’orientamento della Corte EDU, che invita le autorità nazionali ad adottare tutte le misure atte ad assicurare il mantenimento dei legami tra il genitore ed i figli, affermando che “per un genitore e suo figlio, stare insieme costituisce un elemento fondamentale della vita familiare”.
È evidente che prima di pronunciare un affidamento esclusivo a un solo genitore, debbano essere vagliate tutte le circostanze del caso. Se un padre si trasferisce in un’altra città, occorre verificare la possibilità di mantenere un affidamento condiviso. Come genitore è fondamentale essere a conoscenza dei propri diritti e doveri, specialmente se ci si trova in una situazione così delicata. Per questo è molto importante affidarsi ad un avvocato matrimonialista.
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