Se il figlio non vuole vedere il padre, il giudice deve tenerne conto
Spesso in una causa di separazione, sia di coppie sposate con figli sia di coppie di fatto con figli, si pone il problema relativo al diritto-dovere di visita del genitore non collocatario – il più delle volte il padre – soprattutto quando il figlio esprime la volontà di non vederlo; in tal caso, è bene sapere che se il figlio non vuole vedere il padre a causa del condizionamento della madre (cosiddetto lavaggio del cervello), quest’ultima potrebbe essere condannata a una sanzione pecuniaria, al risarcimento dei danni e, nelle ipotesi più gravi, vi potrebbe essere anche una modifica del regime di collocamento e affidamento del minore.
Quando invece il minore ha già una età avanzata, ad esempio quando il figlio è adolescente, l’individuazione delle concrete modalità di esercizio e attuazione del predetto diritto del genitore a mantenere il legame con i figli deve avvenire avendo sempre come parametro principale di riferimento l’interesse superiore del minore e non può prescindere proprio dall’età del figlio minore.
Il Tribunale di Torino, infatti, ha sancito con decreto del 4 aprile 2016 che, come suggerito dalla stessa Corte Europea dei diritti dell’uomo, la coercizione per il raggiungimento dell’obiettivo di mantenimento del legame familiare deve essere utilizzata con estrema prudenza e misura e deve tenere conto degli interessi, dei diritti e delle libertà delle persone coinvolte e in particolare dell’interesse superiore del minore.
Se è vero, quindi, che è fondamentale il diritto del figlio al mantenimento un rapporto equilibrato e continuativo con ciascuno dei genitori, come previsto dall’art. 337 ter comma 1 c.c., come è altrettanto vero che gli stessi genitori hanno diritto al mantenimento di rapporti effettivi con i figli, nel rispetto del principio della bigenitorialità, non si possono trascurare le esigenze e le volontà dei minori coinvolti.
Se il figlio non vuole vedere il padre, quest’ultimo può esimersi dal pagare il mantenimento?
No, il fatto che un minore esprima la volontà di non vedere il genitore non collocatario non autorizza il genitore a non esercitare la responsabilità genitoriale che gli compete per legge e a non adempiere al proprio dovere di mantenimento e cura della prole.
Cosa succede se il figlio non vuole vedere il padre?
In tal caso, il Giudice dovrà tenere conto del minore che abbia espresso sentimenti di disagio nei confronti del padre, magari per caratteristiche peculiari del genitore come prepotenza e aggressività, oppure per episodi pregressi; una volta constatato, sentendo direttamente il minore, che il fatto che il minore non voglia vedere il padre non dipende da un condizionamento della madre (cosiddetto lavaggio del cervello), dovrà disporre avendo a riferimento il suo supremo interesse.
Pertanto, ad esempio, in caso di minore quindicenne che esprima in modo fermo e deciso la volontà di non frequentare il genitore, il Tribunale non può costringere il minore alle visite con detto genitore.
Come si fa a provare che il figlio non vuole vedere il padre?
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