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Fino a quando bisogna pagare il mantenimento al figlio maggiorenne e trentenne

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La Suprema Corte mette un altro tassello all’annoso dibattito sul tema relativo a fino a quando bisogna pagare il mantenimento al figlio maggiorenne. Sono sempre più numerosi i casi di padri che si rivolgono ad avvocati matrimonialisti per capire se possono smettere di pagare il mantenimento ai figli maggiorenni. Spesso infatti si è di fronte a casi in cui il figlio si siede sugli allori e spende i soldi del genitore in viaggi, serate in discoteca e divertimenti vari. Ma non è questo il caso giunto dinanzi agli Ermellini.

Il Caso

Già in passato abbiamo analizzato il caso del figlio maggiorenne che non studia e non lavora. Così come abbiamo analizzato il caso del figlio disoccupato e fuori corso all’Università.

Il caso su cui la Suprema Corte si è trovata a giudicare, era relativo al mantenimento di un figlio maggiorenne di quasi trent’anni. Per la precisione, il figlio aveva ventisette anni. La Cassazione, all’esito del giudizio, ha respinto la richiesta del padre. L’uomo, stanco di pagare il mantenimento per il figlio ormai trentenne, chiedeva la revoca dell’assegno di mantenimento. In particolare l’uomo lamentava che il figlio avesse la possibilità di lavorare ma rifiutava ogni impiego.

Sia il Tribunale, sia la Corte d’Appello, nonostante le obiezioni mosse dall’uomo, avevano confermato il mantenimento per il figlio. Giunta la causa in Cassazione, il padre lamentava, fra l’altro, che il mantenimento al figlio ventisettenne fosse sproporzionato rispetto agli effettivi bisogni del figlio, idoneo a trovarsi una occupazione lavorativa.

Inoltre secondo il padre, l’età del figlio, 27 anni, mal si conciliava con il perdurare dell’obbligo di mantenimento. Il figlio, in altri termini, avrebbe dovuto andare a lavorare, anziché continuare a studiare.

Fino a quando bisogna pagare il mantenimento al figlio maggiorenne e trentenne

Fino a quando bisogna pagare il mantenimento al figlio maggiorenne

E’ bene ricordare cosa dice la legge. L’art. Art. 147, rubricato “doveri verso i figli”, stabilisce che . Il matrimonio impone ad ambedue i coniugi l’obbligo di mantenere, istruire, educare e assistere moralmente i figli, nel rispetto delle loro capacità, inclinazioni naturali e aspirazioni, secondo quanto previsto dall’articolo 315-bis.

Al contempo, tale articolo rimanda a quello che stabilisce i “diritti e doveri del figlio”, ovverosia l’art. 315-bis c.c. Tale ultimo articolo, al comma 1, prevede che “Il figlio ha diritto di essere mantenuto, educato, istruito e assistito moralmente dai genitori, nel rispetto delle sue capacità, delle sue inclinazioni naturali e delle sue aspirazioni.”

La risposta della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione, con la pronuncia n. 21752/20, depositata il 9 ottobre 2020, ha rigettato le richieste del padre. Secondo la Suprema Corte, il richiamo all’età del figlio – ormai prossimo ai 30 anni – non è sufficiente a revocare il mantenimento. L’obbligo di mantenimento dei genitori nei confronti dei figli può sì venir meno, ma devono essere provate tutte le circostanze del caso. Non vale, ad esempio, addurre il raggiungimento della maggiore età del figlio. Così come non basta dedurre solo una presunta insostenibilità del percorso formativo del figlio. Nella fattispecie, mancavano prove circa la presunta inerzia colpevole del figlio maggiorenne.

Come smettere di pagare il mantenimento al figlio maggiorenne?

La domanda fino a quando bisogna pagare il mantenimento al figlio maggiorenne e trentenne è legittima. Vi sono casi, non del tutto rari, di vero e proprio parassitismo. E’ giusta, ad esempio, la revoca del mantenimento se il figlio maggiorenne  spende i soldi del genitore in viaggi, serate in discoteca e divertimenti vari. Tuttavia l’esito della causa è tutt’altro che certo. Per questo è fondamentale l’assistenza di un avvocato matrimonialista. L’avvocato matrimonialista è una guida, cui rivolgersi ben prima di iniziare una causa, sì da comprendere se è il caso di incardinare un procedimento oppure no.

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