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Se il giudice assegna la casa al coniuge deve abbassare il mantenimento

Se il giudice assegna la casa al coniuge deve abbassare il mantenimento
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Se il giudice assegna la casa al coniuge possono derivare numerose conseguenze dal punto di vista economico. Nel nostro ordinamento giuridico, l’assegno di mantenimento è previsto sia per la prole e sia per il coniuge “economicamente debole”. L’art 317 del codice civile stabilisce che entrambi i genitori, in proporzione alle rispettive sostanze, devono contribuire al mantenimento dei figli, il cui importo sarà stabilito dal giudice in sede di separazione. L’art. 156 del codice civile disciplina invece l’attribuzione dell’assegno di mantenimento al coniuge separato economicamente debole, ovvero il coniuge sprovvisto di reddito o il cui reddito è nettamente inferiore rispetto a quello dell’altro.

Come viene quantificato l’assegno di mantenimento?

Il giudice, a seguito di una comparazione tra le condizioni economiche dei coniugi, dovrà decidere se il richiedente abbia diritto o meno alla corresponsione dell’assegno. Sicuramente alla base è necessario uno squilibrio patrimoniale tra i coniugi: ma non sempre questo basta! Il giudice dovrà prendere in considerazione la durata del matrimonio, le possibilità lavorative del coniuge richiedente, il reddito e il patrimonio posseduto.

Poniamo ad esempio il caso del Giudice, che in sede di separazione, stabilisca contestualmente sia l’assegnazione della casa familiare, sia la corresponsione dell’assegno di mantenimento in favore del coniuge economicamente più debole. La casa è suscettibile di apprezzamento economico: la sua assegnazione, potrebbe quindi essere presa in considerazione tra gli ulteriori elementi di valutazione del giudice, per la corresponsione e l’ammontare dell’assegno di mantenimento?
A risponderci è la Corte di Cassazione, con la recentissima sentenza n. 27599, del 21 settembre 2022.

Marito chiede la riduzione del mantenimento alla moglie

Nella fattispecie esaminata dalla Suprema Corte, il marito proponeva ricorso in Cassazione a seguito della pronuncia di separazione del Tribunale di Reggio Calabria, e della successiva Corte d’Appello. I giudici di merito avevano addebitato la separazione al marito, per avere intrattenuto una relazione extraconiugale e aveva posto allo stesso il contributo di mantenimento della moglie e della figlia minorenne. Tra le varie motivazioni fondanti del ricorso, l’ex marito richiedeva alla Suprema Corte la rideterminazione dell’assegno di mantenimento della moglie, in considerazione dell’assegnazione della casa familiare alla stessa (casa appartenuta a entrambi i coniugi).

Se il giudice assegna la casa al coniuge deve tenerne conto ai fini del mantenimento

La Suprema Corte ha ritenuto fondata la censura relativa alla violazione del sopracitato art. 156 cc, nella parte in cui veniva criticata la ritenuta irrilevanza ai fini della valutazione dell’assegno di mantenimento. La Corte di merito, infatti, aveva ritenuto di non dover valutare tale utilità poiché posta nell’esclusivo interesse dei figli. La Corte di Cassazione invece stabilisce un orientamento opposto. Si deve attribuire rilievo anche all’assegnazione della casa familiare che, pur finalizzata alla tutela della prole, indubbiamente costituisce un’utilità di apprezzamento economico. Il godimento di tale bene non trova fondamento nell’essere entrambi proprietari, ma nel provvedimento di assegnazione. Il provvedimento limita il coniuge di disporre della propria “parte” di casa, recandogli un pregiudizio economico: è per questo che deve rilevare per la quantificazione dell’assegno di mantenimento in favore dell’altro.

E’ chiaro come ogni caso debba essere esaminato analiticamente, specialmente quando si tratta di assegni di mantenimento. Se il giudice assegna la casa al coniuge, dunque, è consigliabile contattare quanto prima un avvocato matrimonialista, per valutare la sussistenza o meno di presupposti per la richiesta e la quantificazione dell’assegno. Clicca subito in alto sul nostro motore di ricerca per trovare un avvocato matrimonialista vicino a te.