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Ecco perchè non bisogna pubblicare le foto dei figli sui social network

Pubblicare foto figli minori su internet
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Quali conseguenze ci possono essere se decidiamo di pubblicare le immagini dei nostri figli minori sui social network?

Pubblicare foto di minorenni su Facebook, Twitter ed altri social network cosa comporta?

L’evoluzione tecnologica ci permette di fare molte attività che prima non ci erano concesse ma che, direttamente ed indirettamente, incidono sulla nostra vita.

Spesso sottovalutiamo le conseguenze che possono derivare dalla condivisione delle nostre esperienze sui social network: in effetti a pensarci bene non sappiamo che fine facciano le foto e le informazioni che postiamo sui nostri profili.

Una delle più forti problematiche attuali riguarda la pubblicazione delle immagini dei figli minori di diciotto anni su social network come facebook, twitter, whatsapp e altri.

Ne abbiamo parlato con l’Avv. Stefano Molfino, avvocato matrimonialista di Milano che si occupa di diritto di famiglia e delle persone, nonchè ideatore del sito coppiedifatto.it .

Avvocato, è possibile innanzitutto pubblicare le foto di minori su internet?

In generale il nostro ordinamento vieta ogni pubblicazione di immagini o video altrui, in mancanza di preventivo consenso della persona ritratta; ciò vale per qualsiasi tipo di diffusione al pubblico, compresa la pubblicazione in internet, anche sul proprio profilo di un social network. Quanto ai minori, almeno sino al sedicesimo anno di età, il consenso deve essere espresso dai genitori esercenti la responsabilità genitoriale.

Cos’è la responsabilità genitoriale?

La responsabilità genitoriale è sostanzialmente la ben nota potestà genitoriale, che è stata riformata nel 2013. Potremmo definirla come l’insieme dei diritti e doveri, riguardanti un minore, che vengono esercitati (di norma) dai genitori. La differenza semantica fra potestà e responsabilità non è di poco conto: il legislatore ha voluto sottolineare che il genitore non ha nei confronti del figlio solo dei diritti ma soprattutto dei doveri; dalla procreazione non derivano tanto poteri quanto piuttosto responsabilità.

Quindi bisogna pubblicare le foto dei propri figli sui social network con responsabilità?

No, personalmente ritengo che le foto dei minori non vadano affatto pubblicate su internet. Ciascuno è libero di condividere sulle piattaforme multimediali ciò che vuole della propria esistenza, ma decidere di pubblicare dati e informazioni sui propri figli è una scelta irresponsabile. Bisogna partire dal presupposto – tuttora da pochi compreso – che i c.d. social network non sono dei diari, ma delle società a scopo di lucro che traggono profitti dal trattamento e dalla cessione dei dati condivisi dagli utenti. Quanti sanno che fine fanno i dati che condividono sui social network, ad esempio?Ecco, condividere le foto dei propri figli minori sui social network significa consegnarle a totali sconosciuti. Non solo, condividere le foto dei propri figli minori significa rischiare che queste vengano viste e salvate da pedofili, che poi le fanno circolare modificate.

Però moltissimi genitori lo fanno. Ultimamente si sta diffondendo la moda di pubblicare le foto dei figli appena poche ore dal parto. Da una ricerca inglese pare che circa il 70% delle neomamme e dei neopapà posti su Facebook le foto dei figli a meno di un’ora dalla loro nascita.

La trovo una pratica aberrante dal punto di vista genitoriale. Non mi stupirei se un domani alcuni figli chiedessero di rimuovere le foto riguardanti la loro infanzia, pubblicate sui profili dei genitori. Nei casi più estremi si potrebbero verificare dei veri e propri danni in capo ai figli, persino con risarcimento a loro favore: un esempio pratico potrebbe essere quello di genitori che utilizzano i propri figli per campagne politiche, strumentalizzando la loro immagine per condividere messaggi di cui evidentemente non si può e non si deve far portavoce un minore. Bisogna ricordare che la Convenzione Internazionale sui diritti dell’infanzia, ratificata dall’Italia nel lontano 1991, stabilisce che nessun fanciullo può essere sottoposto ad interferenze arbitrarie o illegali nella sua vita privata, nella sua famiglia, nella sua casa o nella sua corrispondenza, né a lesioni illecite del suo onore e della sua reputazione e, pertanto, ha diritto a idonea protezione.

Come mai secondo lei c’è questa superficialità?

E’ una domanda di taglio più psicologico, cui non posso rispondere con contezza di causa. L’impressione personale è che tutti noi abbiamo fra le mani strumenti potentissimi, ma manca spesso l’educazione al loro utilizzo. Inoltre, al di là di una diffusa ignoranza dello strumento digitale, assistiamo alla mancanza di rispetto non solo per la privacy altrui, ma anche per la propria privacy e per quella della propria famiglia. Spesso dialogando con amici e conoscenti anche di buon livello culturale, ci si trova dinanzi a risposte come: “perché non dovrei pubblicare le foto dei miei figli?Non ho nulla da nascondere, non faccio nulla di male”, quasi che il fatto di custodire il proprio privato fosse qualcosa di deprecabile e di asociale, senza dimenticare i pericoli di cui si è detto. Ancor più rischioso, infine, è l’esempio che così facendo si rischia di dare ai propri figli.

Cosa succede se qualcuno pubblica la foto di nostro figlio senza il nostro consenso?

In tal caso può configurarsi una vera e propria lesione del diritto di immagine del minore, con conseguenze sia civili che penali nei casi più gravi. A colui il quale si renda artefice di una pubblicazione dell’immagine di un minore senza il consenso dei genitori esercenti la responsabilità genitoriale, questi ultimi possono chiedere innanzitutto la rimozione della foto o del video, come pure il risarcimento dei danni non patrimoniali e, nel caso vi siano, anche di quelli patrimoniali.

Cosa succede nel caso di genitori separati?

Fra genitori separati o divorziati, normalmente, la responsabilità genitoriale viene esercitata separatamente per le questioni ordinarie e congiuntamente per le decisioni di carattere straordinario: pubblicare immagini dei propri figli minori su determinate piattaforme non può e non deve essere considerata come una decisione di carattere ordinario. Il genitore che unilateralmente decide di pubblicare immagini dei propri figli su internet senza l’espresso consenso dell’altro genitore, oltre a porre in pericolo e ad arrecare un potenziale danno ai propri figli, viola le norme sull’esercizio della responsabilità genitoriale.

L’argomento è stato oggetto di contributo scientifico sul portale www.ilfamiliarista.it: clicca qui per leggere l’articolo di dottrina.

Clicca qui per vedere il profilo dell’avvocato matrimonialista Stefano Molfino

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