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Prova del DNA per non pagare il mantenimento : manda un amico a fare il test

DNA per non pagare il mantenimento
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Per non versare il mantenimento ai figli manda un amico a fare la prova del DNA

L’accusa è di frode processuale e sostituzione di persona

Fino a dove ci si può spingere pur di non pagare il mantenimento ?

La notizia è di qualche giorno fa e racconta di una coppia che inizia l’iter processuale per la separazione giudiziale. La moglie inoltre chiede l’affidamento esclusivo dei figli.

Il padre, di contro, mentre il procedimento per la separazione coniugale è in atto, avvia un procedimento per il disconoscimento della paternità. Un’azione prevista dal nostro codice civile e che da diritto al marito-padre di conoscere la verità sulla paternità del figlio. Viene quindi fissato l’esame del DNA davanti al medico legale.

Ed è qui che il marito escogita l’espediente per falsare i risultati del test del DNA. Infatti il giorno previsto per il test il presunto padre si presenta davanti al medico incaricato; alla richiesta di mostrare un documento di identità l’uomo inizia a balbettare affermando “l’ho dimenticato” e con grandissimo imbarazzo si allontana dicendo “vado a casa a prenderlo”.

Il medico incaricato, insospettito per l’imbarazzo, aveva scattato una foto all’uomo presentatosi a fare il test. Mostrata la foto alla moglie, questa aveva riconosciuto nell’uomo non suo marito, bensì un amico carabiniere.

Questo comportamento che potrebbe strappare un sorriso in prima battuta, in realtà ha dei risvolti di carattere penale non indifferenti.

Infatti il test del DNA era stato ordinato all’interno di un procedimento civile – l’azione per il disconoscimento della paternità intrapresa dal marito –  e avrebbe avuto effetto anche nella causa per la separazione.

Durante un procedimento civile, alterare artificiosamente lo stato dei luoghi, delle cose o delle persone durante la perizia, al fine di trarre in inganno il Giudice e indurlo quindi all’errore, è reato e si chiama “Frode Processuale” ed è previsto dall’art 374 del Codice Penale. La pena prevista per chi commette una frode processuale è la reclusione da sei mesi a tre anni.

Ma non è finita. Perché penalmente rilevante è anche il comportamento di chi al fine di procurare a sé o ad altri un vantaggio induce taluno in errore, sostituendo illegittimamente la propria all’altrui persona. È il reato di “Sostituzione di Persona” previsto dall’art. 494 del Codice Penale e prevede come pena la reclusione fino ad un anno.

Senza volerci sostituire alla magistratura, confrontando quanto dicono i reati di frode processuale e di sostituzione di persona con il comportamento posto in essere dal marito che per non pagare il mantenimento ai figli inizia un procedimento di disconoscimento della paternità e durante la perizia del test del DNA manda un’altra persona a sottoporsi al test, possiamo affermare che il marito in questione ha sicuramente commesso dei reati e che spesso all’interno di un procedimento per separazione giudiziale o consensuale ci vuole lucidità di pensiero e d’azione, quella lucidità che solo un professionista sa portare.

Luca B. Marsiglia
Studio Legale Marsiglia
Avvocato stabilito c/o l’Ordine degli Avvocati di Milano
Specializzazione: avvocato penalista di famiglia

20121 Milano Via Andrea Appiani n.5
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