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Chiedere la separazione urgente durante il Coronavirus

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Dopo l’articolo relativo al diritto di visita dei figli in tempo di Coronavirus occorre rispondere alla domanda se sia possibile chiedere la separazione urgente durante il Coronavirus. La questione è molto delicata poiché spesso, in questi giorni di convivenza forzata, le liti familiari possono sfociare persino in violenze domestiche.

Come tutti sapranno, il Governo nell’ultima settimana si è trovato a emanare diversi provvedimenti per fronteggiare il Coronavirus. Fra questi, il Decreto che tocca il settore giustizia è quello dell’8 marzo 2020.

Tale Decreto Legge è stato denominato “misure straordinarie ed urgenti per contrastare l’emergenza epidemiologica da covid-19 e contenere gli effetti negativi sullo svolgimento dell’attività giudiziaria”.

In data 17 marzo 2020 però, il Governo ha dovuto emanare un altro decreto.

Occorre dunque vedere cosa stabilisce il decreto relativo alla sospensione dei procedimenti civili e penali.

Cosa prevede il Decreto Legge “Cura Italia” sulle separazioni coniugali?

Sul versante Giustizia, il recente Decreto Legge “Cura Italia” prevede in sostanza che vengano prorogati fino al 15 aprile i rinvii già stabiliti fino al 22 marzo delle udienze civili, penali, e amministrative, e le relative sospensioni dei termini. Il cosiddetto «periodo cuscinetto» delle udienze viene dunque prorogato. Mentre prima la sospensione era dal 9 marzo al 22 marzo 2020, ora è ancora tutto sospeso fino al 15 aprile.

Il tutto al fine di contrastare l’emergenza epidemiologica da COVID-19 e contenerne gli effetti negativi sullo svolgimento dell’attività giudiziaria e dell’attività connessa.

Ma quali sono le deroghe, le eccezioni a tutto questo?

Cosa succede se voglio chiedere la separazione urgente durante il Coronavirus?

Il Decreto Legge dell’8 marzo e quello del 17 marzo 2020 confermano che ci sono delle eccezioni alla sospensione dei procedimenti.

Fra queste, nel settore famiglia, vi sono le udienze

– nelle cause di competenza del tribunale per i minorenni relative alle dichiarazioni di adottabilità, ai minori stranieri non accompagnati, ai minori allontanati dalla famiglia ed alle situazioni di grave pregiudizio;

Separazione urgente durante il Coronavirus

– nelle cause relative ad alimenti o ad obbligazioni alimentari derivanti da rapporti di famiglia, di parentela, di matrimonio o di affinità;

– nei procedimenti cautelari aventi ad oggetto la tutela di diritti fondamentali della persona;

– nei procedimenti per l’adozione di provvedimenti in materia di tutela, di amministrazione di sostegno, di interdizione, di inabilitazione nei soli casi in cui viene dedotta una motivata situazione di indifferibilità incompatibile anche con l’adozione di provvedimenti provvisori, e sempre che l’esame diretto della persona del beneficiario, dell’interdicendo e dell’inabilitando non risulti incompatibile con le sue condizioni di età e salute;

– nei procedimenti relativi ai TSO e nei procedimenti per l’autorizzazione all’interruzione volontaria di gravidanza;

– nei procedimenti per l’adozione di ordini di protezione contro gli abusi familiari;

Proprio quest’ultima fattispecie può confortare coloro che intendono chiedere la separazione urgente durante il Coronavirus. Si tratta infatti di quei casi il giudice, su istanza di parte, adotta provvedimenti protettivi a favore delle vittime di condotte che siano “causa di grave pregiudizio all’integrità fisica o morale ovvero alla libertà dell’altro coniuge o convivente” (art. 342 bis c.c.).

Qualora il convivente o il coniuge dovesse fare violenza, anche psicologica, nei confronti dell’altro, è dunque possibile agire per la tutela dei propri diritti in giudizio. Si tratta di un procedimento molto veloce, a tutela della incolumità della vittima di violenze. Per intenderci, l’udienza di comparizione può essere fissata anche 10 giorni dopo il deposito del ricorso.

Quali provvedimenti può emettere il Giudice in caso di separazione urgente durante il Coronavirus?

I provvedimenti sono quelli stabiliti dall’art. 342-bis c.c. e sono, innanzitutto, la cessazione della condotta e l’allontanamento dalla casa familiare del convivente violento. Oltre a questo, il Giudice può:

  • prescrivere all’autore della condotta il divieto di avvicinarsi ai luoghi abitualmente frequentati dalla vittima.
  • disporre l’intervento dei servizi sociali del territorio o di un centro di mediazione familiare, nonché delle associazioni che abbiano come fine statutario il sostegno e l’accoglienza di donne e minori o di altri soggetti vittime di abusi e maltrattamenti;
  • prevedere il pagamento periodico di un assegno a favore delle persone conviventi.

Come chiedere la separazione urgente durante il Coronavirus?

Per avere tutela immediata è necessario ricorrere con urgenza al Tribunale competente territorialmente. Per i procedimenti di protezione contro abusi familiari il ricorso può essere depositato anche dalla parte personalmente, senza l’assistenza di un difensore. Tuttavia si tratta di procedimenti molto delicati, per i quali è consigliabile farsi assistere sin dalle fasi iniziali da un avvocato matrimonialista.

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