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Il risarcimento danni per infortunio sportivo subito dall’atleta minorenne

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Il risarcimento danni per infortunio sportivo subito dall’atleta minorenne

In un recente caso, la Corte di Cassazione si è trovata a rispondere al seguente quesito: è possibile chiedere il risarcimento danni per infortunio sportivo anche se questo è avvenuto durante una partita di calcio giocata da atleti dilettanti e minorenni?

I genitori di un bambino avevano chiesto al Tribunale di Roma la condanna della società organizzatrice della partita di calcio al pagamento di oltre 25.000,00 euro perchè “durante una partita di calcio di un torneo organizzato dalla convenuta, il minore, in uno scontro con altro minore partecipante alla partita, riportava trauma facciale con avulsione traumatica dell’incisivo sinistro e frattura del secondo incisivo”.

Secondo loro, l’infortunio sportivo del figlio era avvenuto per responsabilità della società organizzatrice della partita di calcio perché questa era il soggetto tenuto alla sorveglianza dell’incapace.

Il Tribunale dava ragione ai genitori, condannando la società sportiva convenuta in giudizio, la quale però ricorreva sino in Cassazione.

La Suprema Corte ha stabilito che nessuna responsabilità era da ascriversi alla società organizzatrice del torneo: questa poteva essere ritenuta responsabile solo per un danno “ingiusto” subito del minore.

Quindi ci si doveva chiedere: è da considerarsi “ingiusto” il danno inferto a seguito della “testata” da parte di un bambino nei confronti di un altro bambino?

Già tempo addietro la Suprema Corte aveva spiegato che il danno è esente da responsabilità civile qualora vi sia un collegamento funzionale tra gioco ed evento lesivo.

Questo principio non opera qualora l’atto sia stato compiuto allo scopo di ledere, oppure quando sia stato posto in essere con una violenza incompatibile con le caratteristiche concrete del gioco.

Esempio: un bambino tira un calcio ad un altro bambino quando il gioco è fermo.

Oppure: un placcaggio rugbistico durante una partita di basket.

Non vi sarà responsabilità, invece, se anche in presenza di violazione delle regole dello sport praticato in quel momento, l’atto sia a questo funzionalmente connesso.

Esempio: un contrasto particolarmente violento durante un azione di gioco, che possa essere qualificato come “fallo”, con l’ammonimento del giocatore, ma possa esser ricondotto al normale sviluppo di un’azione di gioco.

Potremmo dire che il nesso dell’azione del giocatore con l’attività sportiva potrebbe fungere da scriminante per la responsabilità dell’agente, ma la Corte ha chiarito che, sebbene l’atto sia stato perpetrato nell’esercizio dell’attività sportiva, non è detto che sia esclusa la responsabilità.

Quando potrà esserci comunque responsabilità?

Qualora l’atto (es. un fallo) sia stato compiuto con un grado di violenza o irruenza incompatibile con le caratteristiche dello sport praticato, ovvero col contesto ambientale nel quale l’attività sportiva si svolge in concreto, o con la qualità delle persone che vi partecipano.

Questo vale anche nel caso di risarcimento per infortunio sportivo commesso da atleti / giocatori minorenni?

Sì, il Giudice valuterà il fatto che l’atleta è minorenne per giudicare se quello specifico atto sia stato posto in essere con un grado di irruenza riferibile ad essa, tenuto conto del tipo di sport praticato.

Nella fattispecie, si trattava di una partita di calcio tra giovanissimi giocatori e la testata inferta da un bambino all’altro era avvenuta in uno scontro riconducibile al normale sviluppo del gioco.

Non vi era volontà di ledere e tutti i giocatori erano dilettanti; inoltre, tenuto conto di tutte le circostanze, il grado di irruenza dello scontro era compatibile con le caratteristiche di una partita di calcio.

Attenzione: si tratta di una valutazione fattuale, cioè riservata al giudice di merito. Sarà l’avvocato esperto in diritto minorile a dover dimostrare ogni circostanza utile a sostenere le ragioni dell’assistito per ottenere il risarcimento danni per infortunio sportivo.

Pertanto, è fondamentale avvalersi di un avvocato specializzato in diritto di famiglia e dei minori, al fine di non incorrere in procedimenti infondati con conseguente condanna alle spese legali.

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