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Mettere le telecamere in casa per filmare il coniuge è lecito?

Mettere le telecamere in casa per filmare il coniuge
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Nei procedimenti di separazione e divorzio spesso la parte è portata a mettere le telecamere in casa per filmare il coniuge, per i motivi più vari: a volte per registrare condotte violente, a volte per registrare minacce, a volte anche per registrare il tradimento del coniuge. Il Tribunale Roma con il decreto del 20 gennaio 2017 si è pronunciato proprio su un caso di telecamere in casa.

Telecamere in casa per filmare il marito o la moglie

Nella fattispecie, si trattava di una coppia non sposata. La madre della minore aveva adito il Tribunale chiedendo l’affidamento esclusivo della figlia minore. Richiesta dettata dal fatto che il padre della minore avrebbe fatto uso di sostanze alcooliche e stupefacenti. La stessa compagna aveva invitato più volte il convivente a sottoporsi a percorsi riabilitativi. L’uomo, tuttavia, avrebbe rifiutato di seguire tali percorsi.

Terminata la convivenza, la donna aveva permesso all’uomo di frequentare la minore nell’abitazione della stessa. Nell’ambito di tali frequentazioni, tuttavia, a fronte dell’uso di sostanze da parte dell’ex compagno, aveva messo delle telecamere in casa, per monitorare il comportamento dell’uomo.

La donna, nelle proprie richieste al Tribunale, chiedeva dunque l’affidamento esclusivo a sé della minore. Quanto alle visite padre-figlia, chiedeva di accertare con idonea CTU, la capacità paterna, alla luce delle condotte dell’uomo. In ogni caso chiedeva che dette visite potessero essere effettuate alla presenza della madre e nell’abitazione della stessa. L’uomo si era costituito in giudizio negando l’abuso di sostanze alcoliche o stupefacenti. Esponeva, altresì, di non essere stato coinvolto in alcun procedimento penale per tali motivi.

Mettere le telecamere in casa per filmare il coniuge - registrare con il telefonino

Mettere le telecamere in casa per filmare il coniuge – registrare con il telefonino

Registrare in casa il marito o la moglie con il telefonino, è lecito?

E’ a quel punto che la donna ha tirato fuori il coniglio dal cilindro. Gli avvocati matrimonialisti della signora hanno chiesto di depositare una chiavetta usb in cui vi erano i filmati delle telecamere che la madre della minore aveva posizionato nella propria abitazione per motivi di sicurezza. Dai filmati, emergeva come l’uomo, nelle occasioni in cui si recava a far visita alla figlia, si chiudeva in bagno facendo uso di sostanze stupefacenti (asseritamente cocaina).

Gli avvocati dell’uomo si erano opposti al deposito della chiavetta usb contenente quei filmati. Sostenevano che i filmati fossero illeciti perché acquisiti in assenza del necessario consenso del soggetto ripreso.

Cosa ha deciso il Tribunale di Roma?

E’ possibile mettere le telecamere in casa?

Secondo i Giudici del Tribunale di Roma, per valutare se i filmati siano ammissibili occorre compiere un bilanciamento tra diritti. Tra il diritto alla difesa e alla prova e il diritto alla riservatezza e alla protezione dei dati personali. Sul punto la Suprema Corte ha da tempo evidenziato l’esistenza una “gerarchia mobile” nel bilanciamento dei contrapposti interessi. Nella vicenda in esame, l’oggetto della prova erano le condotte del padre potenzialmente pregiudizievoli per la figlia minore. Motivo per cui, secondo il Tribunale di Roma, il Giudice poteva acquisire ogni elemento idoneo per compiere una corretta valutazione sulla situazione del minore.

Il Tribunale di Roma ha affidato in via esclusiva la figlia alla madre, ha delegato il SERT per le valutazioni sulla tossicodipendenza dell’uomo e ha disposto CTU per verificare la situazione della minore e le capacità genitoriale delle parti.

Sono sempre validi i video fatti con il telefonino nelle cause di separazione?

Mettere le telecamere in casa per filmare il coniuge è uno dei sistemi per offrire prove al Giudice. Non è però l’unico. Il rischio, come si è visto, è quello di inefficacia dei filmati per illiceità della prova. E’ possibile provare il tradimento del marito che si porta in casa l’amante? Cos’è una CTU e come funziona? Per rispondere a queste domande specifiche e trovare i giusti strumenti per tutelare i propri diritti e quelli dei figli minorenni, si può acquistare il volume “Istruttoria e Mezzi di Prova nei procedimenti di separazione”. Scritto dall’Avv. Stefano Molfino, avvocato matrimonialista del Foro di Milano ed edito da GIUFFRÈ FRANCIS LEFEBVRE. Per acquistare il libro direttamente dal sito della casa editrice, CLICCA QUI.

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