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SEPARAZIONE E TECNOLOGIA: LA SCOPERTA DEL TRADIMENTO DIGITALE

Da WhatsApp a Facebook cosa c’è da sapere sul tradimento informatico (e non)

Cosa fare quando si scopre un tradimento su Facebook o su WhatsApp?

WhatsApp è un servizio di messaggistica istantanea utilizzato da 600 milioni di persone nel mondo e recentemente è stato acquisito da Facebook, social network ormai conosciuto da tutti. In Italia sia Facebook che WhatsApp sono presente su quasi tutti i nostri telefonini, dato che permettono di inviare messaggi ed esprimere il proprio “status” in tempo reale a tutti gli amici.

Secondo recenti ricerche, WhatsApp viene utilizzato nel 40% delle cause di separazione e divorzio come prova dell’infedeltà del partner. Quindi, se è vero che la tecnologia agevola la comunicazione fra le persone, è altresì vero che agevola non solo la comunicazione, ma anche gli incontri tra amanti. Stanno spopolando, infatti, applicazioni come Tinder, Lovoo, Zoosk, che permettono di trovare nuove prede utilizzando la geolocalizzazione: il terreno di caccia perfetto per partners fedifraghi.

Al coniuge tradito non rimane che ottenere le prove dell’infedeltà senza però violare la privacy del partner.

Eh già, perchè spesso il coniuge tradito prova a fare l’investigatore “fai da te”, non sapendo però che così rischia anche sanzioni penali.

Ad esempio, è possibile effettuare intercettazioni telefoniche in casa senza il consenso ed all’insaputa dell’altro coniuge?No, poichè la Corte di Cassazione ha ritenuto essere sussistente il reato di “interferenze illecite nella vita privata” (ex art. 615-bis Codice Penale), (Sentenza: Cass. Sez. V, 02 dicembre 2003, n. 46202).

Un altra cosa da tener ben presente è l’inviolabilità della corrispondenza del coniuge: è vietato e punito penalmente ( ex art. 616 comma I Codice Penale) prendere visione della corrispondenza diretta all’altro coniuge, senza il suo consenso espresso o tacito (Sentenza: Cass. Pen. Sez. V, 10 luglio 1997 n. 8838).

Ma i messaggi su WhatsApp o Facebook sono considerati corrispondenza?Oppure si considerano corrispondenza solo lettere e pacchi? Gli sms, come pure i messaggini su WhatsApp o Facebook o altri mezzi di comunicazione sono considerati veri e propri mezzi di corrispondenza e quindi, come tali, non possono essere violati in alcun modo, proprio come la posta ordinaria.

Attenzione quindi non solo al partner fedifrago ma anche al partner tradito!Perchè il Tribunale di Treviso ha condannato un marito con una sanzione di 500 euro e al pagamento di 5.000 euro come risarcimento danni perchè aveva violato la segretezza della corrispondenza della moglie, che aveva lasciato il computer “nella sua disponibilità” senza alcun accorgimento per proteggere la segretezza della propria corrispondenza.

Prima di prendere qualsiasi iniziativa, quindi, è bene consultarsi con un avvocato matrimonialista, che vi potrà dare alcune indicazioni su come muovervi qualora doveste scoprire un tradimento del coniuge su WhatsApp, Facebook o altri sistemi di comunicazione elettronica.