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La responsabilità dei genitori per i danni commessi dal figlio durante una partita di calcio

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La responsabilità dei genitori per i danni commessi dal figlio durante una partita di calcio

Di che è la responsabilità per i fatti commessi dal bambino aggressivo nei confronti di un altro bambino?

Si sa che spesso nelle partite di calcio i bambini e i ragazzini mettono molta foga agonistica: alcune volte per dare sfogo allo stress, altre volte per compiacere i genitori.

Ciò porta gli stessi bambini a commettere dei falli piuttosto duri, senza pensare alle conseguenze delle proprie azioni e nemmeno ai danni che potrebbero causare agli avversari.

Ecco, cosa potrebbe succcedere se un bambino dovesse commettere un fallo molto duro nei confronti di un altro bambino?Chi sarebbe responsabile per l’infortunio occorso e per i danni fisici causati dal fallo dell’avversario?

Secondo principi consolidati nella giurisprudenza, è dovere dei genitori non solo vigilare sul bambino – e sul minore in generale – ma anche, e soprattutto, svolgere adeguata attività educativa e formativa, impartendo ai figli l’educazione al rispetto delle regole della civile coesistenza, nei rapporti con il prossimo e nello svolgimento delle attività extrafamiliari.

Ma quindi, cosa succede se un minore commette dei danni a cose o a persone?

E’ responsabilità dei genitori?

La Corte di cassazione ha sancito che ai sensi dell’art. 2048 c.c., se un bambino commette un danno a cose o a persone, la responsabilità è dei genitori qualora i figli minori abitino con essi.

Quali sono i limiti di tale responsabilità?

Non sempre i genitori sono responsabili se il bambino commette dei danni, ma solo limitatamente agli illeciti commessi dal bambino che siano riconducibili “ad oggettive carenze nell’attività educativa”.

Come si fa a capire quali sono gli atti connessi alle carenze educative?

Secondo i Giudici della Suprema Corte, le carenze educative si manifestano ”nel mancato rispetto delle regole della civile coesistenza” a seconda dell’ambito e del contesto sociale in cui il minore si trovi.

Come si fa a provare che il minore non è stato adeguatamente educato ?

E’ chiaro che la prova delle carenze educative da parte dei genitori sarebbe una prova diabolica. Quindi i Giudici ritengono di poter valutare il comportamento del minore, ai fini della dichiarazione di responsabilità, tenendo conto delle modalità dello stesso fatto illecito, che ben possono rivelare il grado di maturità e di educazione del minore, conseguenti al mancato adempimento dei doveri incombenti sui genitori.

Facciamo un esempio: se nel corso di una partita di calcio, un bambino colpisce con una violenta testata il giocatore della squadra avversaria, senza alcun motivo, quando già è interrotta l’azione di gioco, di chi è la responsabilità?

In tal caso, il comportamento violento e volontario del bambino, che ha tirato una testata ad un altro giocatore a gioco fermo, potrebbe essere considerato indice di una educazione inadeguata dei genitori nei confronti del minore, con conseguente responsabilità dei genitori stessi per l’infortunio cagionato all’altro minore e per il risarcimento dei danni patrimoniali e non patrimoniali.

Secondo i Giudici, infatti, il fatto che il minore abbia ritenuto lecito o anche solo consentito porre in essere un comportamento così violento, volontario ed ingiustificato, rivela il difetto di un adeguato insegnamento educativo da parte dei genitori.

L’assistenza di un avvocato matrimonialista può essere utile a dimostrare nell’istruttoria, che in realtà non vi è stata carenza educativa da parte dei genitori, ma si è trattato di un comportamento del tutto legato alla foga agonistica della partita.

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