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Se la madre rapisce il figlio appena nato e scappa in un altro Stato

Madre rapisce il figlio appena nato e scappa in un altro Stato
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Le vicende di sottrazione internazionale di minori sovente si riferiscono a episodi in cui la madre rapisce il figlio appena nato e scappa in un altro Stato. Allo stesso tempo, può capitare che invece sia il padre a rapire i figli e scappare in un altro Stato. Il più delle volte, il genitore che sottrae il minore torna nel proprio Paese di origine. Casi di questo genere sono molto numerosi, a dispetto di quanto si possa pensare. Gli interventi della Suprema Corte sono stati spesso tesi a individuare un concetto fondamentale: la residenza abituale del minore. Con la sentenza n. 32194/2022 la Corte di Cassazione è tornata sull’argomento, pronunciandosi proprio in un caso di sottrazione internazionale di minori.

Se la madre porta il figlio in un altro Stato senza il consenso del padre

Attenzione, un conto è se la madre rapisce il figlio appena nato e scappa in un altro Stato, un altro è se la madre porta il figlio in un altro Stato per una vacanza di pochi giorni. Per il secondo caso descritto, in caso di disaccordo, è necessario rivolgersi al Giudice Tutelare. Quest’ultimo deciderà se autorizzare, o meno, il viaggio del genitore con la prole. Il caso affrontato dalla Suprema Corte, invece, riguardava un minore che era stato portato in Italia dalla madre in disaccordo col padre. La donna si era trasferita in Sardegna radicando la sua vita e quella del minore in tale luogo. Il padre, allora, si era attivato con la procedura di sottrazione internazionale di minori (Convenzione dell’Aja del 25 ottobre 1980).

L’uomo sosteneva che il minore era nato in Spagna e lì aveva vissuto i primi mesi della sua esistenza. Egli stava esercitando regolarmente il ruolo di padre sino a quando la donna non aveva portato via il figlio. Per tali motivi, il padre chiedeva il rientro del figlio in Spagna.

Il figlio rapito deve essere riportato nel suo Stato di origine

Il Tribunale per i Minorenni di Sassari, innanzi al quale il padre aveva la procedura di sottrazione internazionale dei minori, con decreto del 1° giugno 2022, aveva deciso che il minore sottratto doveva essere riportato indietro. Il Tribunale per i Minorenni aveva valorizzato gli elementi portati dal padre a sostegno delle proprie ragioni.

La madre del minore quindi aveva adito la Corte di Cassazione che, con ha in seguito pronunciato la sentenza n. 32194/2022. La Suprema Corte ha chiarito che la sola nascita in uno Stato ed il permanervi per qualche mese non determina la residenza abituale. Vi sono altri elementi da prendere in considerazione per stabilire la residenza abituale del minore. La Suprema Corte ha accolto il ricorso della madre, rilevando che occorre fare riferimento all’ambiente sociale e familiare e alla cerchia delle persone da cui lo stesso minore dipende e che egli necessariamente condivide.

Se la madre rapisce il figlio appena nato e scappa in un altro Stato

Il caso portato all’attenzione della Corte di Cassazione riguardava un figlio appena nato. Per gli Ermellini la tenera età del minore contava, come pure i motivi del pregresso soggiorno della genitrice nel territorio Spagnolo. A fondamento della pronuncia che ha accolto le doglianze materne, sono state considerate anche le relazioni familiari e sociali della madre.

Come si è visto, i casi di sottrazione internazionale di minori sono molto delicati e non scontati. Per questo è fondamentale avere una assistenza legale specifica. Se si è coinvolti in un caso di rapimento del figlio, è consigliabile contattare quanto prima un avvocato matrimonialista. Clicca SUBITO in alto sul motore di ricerca per trovare subito un avvocato matrimonialista nella tua città.